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Estetica Oncologica, cos’è e a chi rivolgersi

Quando si riceve la terribile diagnosi, tutto diventa superfluo. L’unica priorità è la sopravvivenza. Come si può, quindi, pensare e parlare di Estetica Oncologica.

In realtà, il primo pensiero, soprattutto per le donne parlando di chemio, è relativo alla perdita dei capelli.

Purtroppo, i cicli chemioterapici (e radio) portano a molte “complicazioni estetiche” a cui non si pensa subito: perdita delle ciglia, pallore, occhiaie, disidratazione, pelle spenta, unghie fragili e che si spezzano facilmente.

Una volta assorbita la notizia, secondo studi in merito, il paziente oncologico decide di dedicare più tempo a sé stesso e alla propria famiglia. C’è una riscoperta e un apprezzamento di tempo e di spazio, a cui prima non si faceva caso o non si dava la dovuta importanza.

Per le donne c’è uno scoglio in più da superare. Fare i conti con la perdita della propria immagine e con l’insorgere di nuove insicurezze di natura estetica.

Purtroppo, come professionista del settore, mi sono ritrovata spesso a dover affiancare pazienti oncologiche. Donne che venivano a prenotarmi un trucco cerimonia perchè “almeno per questo giorno voglio vedermi bella”. Credetemi, è una pugnalata al cuore ogni volta. Una donna non dovrebbe rinunciare alla propria bellezza, al prendersi cura di sé e aver paura della propria immagine nello specchio.

Ecco perchè, l’estetica oncologica, che ha puntato ad ottenere grandi risultati, ci viene in aiuto.

L’obiettivo principale è di affiancare, informare e assistere i pazienti oncologici incoraggiando un benessere e una qualità di vita sia prima che durante e dopo le cure.

La finalità dei trattamenti estetici in oncologia

Intanto si parte da un connubio di benessere psico – fisico. Ma, prima ancora, ci dovrebbe essere una corretta informazione in merito.

Molti pazienti neanche sono a conoscenza del fatto che, durante una terapia oncologica, possono sottoporsi a qualsiasi trattamento estetico, ovviamente gestito in modo sapiente da esperti del settore.

Bisogna avere preparazione e conoscenza per seguire un trattamento estetico su di un paziente.

Chi si occupa di formare questi professionisti è l’OTI (Oncology Training International). L’OTI, in Italia (dal 2013) come in altri 12 paesi nel mondo, si occupa di formazione in campo estetico – oncologico. I professionisti, preparati e certificati, potranno realizzare trattamenti sia in Centri Estetici che in ospedale. Inoltre, potranno fornire consulenze sia in farmacia che a domicilio.

Non c’è improvvisazione né approssimazione. Tutto è ben studiato, frutto di ricerche e di acquisizione di competenze che hanno la finalità di migliorare la qualità della vita di un paziente e di non nuocere o creare ulteriori danni.

Ciò che viene insegnato è l’individuazione delle aree da trattare, dopo una corretta e scrupolosa presa di visione della problematica di base. Si possono eseguire massaggi, per migliorare la circolazione sanguigna, per ridurre il livello di ansia, per ridurre la sensazione di nausea, di dolore o di vomito, si può consigliare un cosmetico, con relativa spiegazione del suo impiego, per migliorare l’idratazione della cute. Tutto ciò, con la finalità di avere un impatto positivo, non solo sulla componente estetica ma anche dell’umore e della qualità del sonno e dei livelli di ansia e di stress.

Ovviamente non parliamo della classica estetica convenzionale che noi tutti conosciamo. Bisogna essere preparati per sapere se e come poter effettuare un massaggio. In questo caso, viene diminuita la pressione e i movimenti sono più lenti. Il massaggio viene inteso anche come semplice tocco, volto a creare una sensazione di piacevole benessere e di rilassamento, una momentanea estraniazione all realtà del proprio male.

Stesso discorso per i cosmetici. Di solito vengo suggeriti cosmetici di farmacia ma anche naturali, ultimamente il bio si sta facendo strada anche in questo settore. Ma parliamo sempre di una corretta anamnesi della pelle, della capacità di riconoscere una problematica e della conoscenza di formule e di presenza di ingredienti non nocivi.

Ma funziona davvero l’estetica oncologica?

Se praticata in modo corretto, la risposta è sì. Ovviamente non parliamo solo di una conoscenza tecnica, ci vuole anche tanto spirito umanitario, una buona dose di empatia, la capacità di contenersi nella partecipazione della condizione del cliente.

Il cliente non va assecondato o compatito. Il cliente va seguito, confortato e incoraggiato. Il momento del trattamento deve essere un’oasi di ritrovata connessione con sé stessi.

L’ambiente di accoglienza del paziente deve essere ben preparato e punto iniziale dell’incontro è quello di incontrare la soddisfazione del cliente.

Stesso discorso per il trucco. I cosmetici devono essere selezionati con cura, i pennelli e tutti gli altri tools devono essere o monouso oppure ben disinfettati e sterilizzati.

Le testimonianze dei pazienti che hanno trovato benefici dall’estetica oncologica, come trattamento complementare a quelli medici, sono sempre più positivi e questo è un grande incoraggiamento nel cercare di divulgare questo tipo di informazioni.

Per esempio, i trattamenti estetici complementari, correttamente eseguiti, non generano metastasi e diventano un valido supporto durante chemio e radio, andando alleviare eventuali aderenze cutanee.

Insomma, sembra che il connubio medico –  estetico, in abito oncologico, funzioni molto bene e questo è un grande passo compiuto e un eccellente obiettivo raggiunto.

Se volete saperne di più, seguitemi sulla mia pagina FB, clicca qui.

Alla prossima!!!

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