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Chiara Ferragni tra clamore e scandalo

Chiara Ferragni questa volta è davvero dura venire fuori dall’affair che si è creato.

Avete capito cosa è successo?

In pratica, lo scorso anno, la nota influecer ha lanciato sul mercato, in occasione del Natale, un pandoro, il Pink Christmas, firmato Balocco.

L’operazione lancio era stata proposta come beneficienza. In sostanza, il ricavato delle vendite del pandoro, sarebbe andato ai bambini malati, più che altro per comprare macchinari utili per il reparto pediatrico del Regina Margherita di Torino.

In realtà , le cose non sono proprio andate così. La Balocco, aveva già fatto una donazione all’ospedale, ancora prima che le vendite fossero concluse.

La nota influencer, si è intascata tutto il compenso.

Morale della situazione, l’antitrust ha scoperto ciò che è stata definita una truffa e, ovviamente, ha proceduto con una multa.

Il video messaggio, le scuse e la “donazione”

Una volta scoperchiato il vaso di Pandora, Chiara ha subito pubblicato un video di scuse, assumendosi la responsabilità , per una cattiva comunicazione e rimediando con una donazione da un milione di euro.

Beh, pensando che abbia chiesto scusa, si crede che tutto si sia risolto con una bacchettata sulle mani.

Invece no! Il problema è che, all’equivoco sul pandoro, la gente si è chiesta se non fosse accaduta la stessa cosa con le uova di Pasqua, mettendo in serio dubbio la credibilità della nota influencer e di tutte le sue presunte attività  benefiche.

Da qui è cominciato un calvario che non si è ancora concluso e chi sa per quanto andrà avanti.

A parte i commenti e le prese in giro, relativi al “video di scuse”, sono venuti fuori meme e barzellette di ogni tipo, con l’obiettivo di mortificare ancora di più la figura di Chiara Ferragni. A questo è seguito la rescissione dei primi contratti di collaborazione con note aziende partner.

Insomma, sembrerebbe che la stella luminosa di Chiara si stia spegnendo a poco a poco.

E mentre l’opinione pubblica è divisa in due, tra chi difende l’influencer e chi continua a colpevolizzarla, lei si è chiusa in una sorta di silenzio stampa che sa di colpevolezza.

Ma tutto ciò che sta accadendo era inevitabile?

Ferragni Chiara, classe 1987, è diventata famosa grazie al suo blog, uno dei primi fashion blog, The Blond Salad.

Un successo che, in parte, si è costruito da sola, con l’aiuto del suo ex fidanzato. Il resto lo ha fatto il pubblico che ha cominciato a seguirla e a idrolatarla, prendendola come esempio di bellezza, di stile e di successo.

La consacrazione da parte dei suoi followers l’ha resa sempre più forte e famosa, a livello mondiale.

E poi, la sua azienda, il suo brand, le sue collezioni (qui vi lascio un articolo in merito), le collaborazioni con importanti marchi e i contratti milionari con brand stranieri.

Ovviamente, questa ascesa, a qualcuno, ha dato fastidio. Chi ha sempre pensato che di suo, a livello di merito, ci fosse ben poco e fosse tutta questione di fortuna. Chi l’ha applaudita (a denti stretti) perchè ha saputo cavalcare l’onda, sfruttando un momento favorevole e precorrendo i tempi. Chi ha pensato che fosse solo un colpo di fortuna e che, grazie all’andamento degli ultimi tempi che sembra premiare chi sa fare bene poco ma ci sa fare a livello di immagine, sia riuscita ad arrivare in alto con il minimo sforzo.

Qualunque sia stato il destino della Ferragni, resta che è un personaggio pubblico, a livello mondiale e quindi sempre sotto la lente di ingrandimento dell’opinione pubblica.

Il suo matrimonio con Fedez, la malattia del marito, i figli, il cane, i viaggi, il lusso, l’attico di CityLife.

E poi ancora Sanremo, le copertine patinate e la beneficienza sempre sbattuta sui social. Dalla raccolta fondi, durante il periodo del Covid, alle donazioni ai vari reparti pediatrici.

Quale sarà  il futuro di Chiara Ferragni e del suo impero?

Difficile dirlo. Alcuni scandali, che hanno coinvolto importanti volti del cinema, dello spettacolo e della moda: Weinstein, Kevin Spacey, Placido Domingo, sono stati severamente punito, dal pubblico e dai loro settori lavorativi, dopo denunce a carattere sessuale.

Poi era toccato a Elisabetta Franchi. Ricordate l’infelice affermazione in merito al suo assumere solo donne over 40 perchè, essendo ad un giro di boa non danno problemi? Ecco, anche in quell’occasione, la stilista fu severamente “punita” dal pubblico, con una grave perdita di seguaci e un danno di immagine non da poco.

Nel caso della Ferragni, parliamo di truffa, una pesante truffa. Lei si è trincerata dietro il muro delle scuse riconducendo tutto a un “difetto di comunicazione”. Ma come? Proprio lei che ha basato il suo successo sulla comunicazione?

Di sicuro qualcosa non va e la situazione è molto grave e delicata.

La gogna mediatica a cui l’influencer è sottoposta, in questi giorni, è spietata e implacabile.

Ma siamo sicuri che sia solo riconducibile alla truffa e basta? Perchè, in questo caso, basterebbe semplicemente saldare il conto con la giustizia.

Invece, c’è chi ne fa (giustamente) una questione di principio. Chi sta applaudendo perchè non aspettava altro che questo momento, una resa al varco giusta e severa. Il pubblico applaude e il pubblico fischia.

Quello che intristisce, di tutta questa sgradevole vicenda, sono stati il deludente comportamento di Chiara Ferragni ma anche delle persone che sono state spietate.

L’onda di astio e di odio che ha travolto l’influencer ha destabilizzato anche me che, da sempre, non sono mai stata una sua grande sostenitrice e seguace.

Vedere persone che hanno applaudito a questo scivolone di comunicazione, da parte chi con la comunicazione ci lavora, mi ha fatto riflettere.

Certo l’avidità non paga e presto le ambiguità  vengono fuori. Ma, soprattutto, l’essere consapevoli che una comunicazione malsana, basata sull’ostentazione di un lusso fittizio, che non è il frutto di un guadagno onesto ma di una truffa, a lungo andare, non paga anzi penalizza.

In questo caso, la Ferragni ha imparato la lezione e, di certo, anche chi le sta intorno o la pende come esempio. I misfatti, prima o poi, vengono fuori.

A questo punto, non è meglio vivere con poco, o con meno, ma in modo onesto, mantenendo una propria integrità  agli occhi degli altri invece di impegnarsi a gettare fumo negli occhi?

Se così fosse, saremo arrivati, finalmente, ad un cambio di rotta? Quanto è successo potrebbe essere da esempio o da monito alle nuove generazione che, invece di impegnarsi, inseguono il successo attraverso l’apparenza, la partecipazione a reality di dubbio gusto?

Potrebbe accadere che, da oggi in poi, si possa assistere ad un impegno sempre più costante, finalizzato alla promozione di una comunicazione sana e pulita con l’intento di promuovere la verità , anche se meno piacevole e poco patinata?

Chi può dirlo, solo il tempo ci regalerà  (spero) le risposte.

Alla prossima!!!

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